Lovere – La necropoli romana di via Martinoli
In via Martinoli, lungo l’antica via che in uscita dal centro abitato conduceva verso la Val Camonica, sono state rinvenute numerose sepolture che aiutano a conoscere la vita di un approdo in riva al lago tra il I e il IV sec. d.C.
In età romana nel luogo oggi occupato dalla ridente cittadina di Lovere doveva trovarsi un centro vivace e importante, certo favorito dalla felice posizione sul lago, alla confluenza di importanti vie di comunicazione tra il territorio bergamasco, il Sebino e la valle Camonica.
Di Lovere romana non è emersa alcuna traccia, ad eccezione di due iscrizioni con dedica a Minerva trovate nei pressi del monastero di San Maurizio, ma la sua ricchezza e la sua importanza sono indirettamente suggerite dalla necropoli emersa fin dagli inizi dell’Ottocento lungo le attuali vie Martinoli e Gobetti, in occasione dei lavori di realizzazione dell’Ospedale e nei pressi del Campo sportivo parrocchiale.

Dopo sporadici ritrovamenti nel 1818-1819 e 1847 la prima vera “scoperta” della necropoli avvenne nel 1907 quando la costruzione del nuovo Ospedale e del tracciato ferroviario Lovere – Cividate, comportò un abbassamento e un allargamento della strada, con la messa in luce di numerose tombe e ricchi corredi, fra cui oggetti d’ornamento in oro e pietre preziose e un vero e proprio servizio di argenteria comprendente un piatto, una casseruola, una coppetta, un cucchiaio e una bellissima coppa con un pescatore contorniato da pesci marini.
Altre tombe emersero nel 1929 durante la sistemazione del piazzale antistante l’ospedale e nel 1957 in seguito a smottamenti del muraglione di sostegno del nuovo campo sportivo parrocchiale. Una trentina di altre tombe furono poi scavate nell’agosto 1973, in occasione della demolizione del muro di sostegno per la costruzione di un’autorimessa di fronte alla facciata della chiesa di Santa Maria. Nel 1996 fu condotto uno scavo d’emergenza in seguito al crollo del tratto sud del muro di contenimento del campo di calcio. Nell’estate 2013 furono effettuati saggi esplorativi e quindi uno scavo dell’area tra gennaio e maggio 2015.

La necropoli, come di consueto nel mondo romano, si sviluppava ai margini del centro abitato, lungo la strada di collegamento con la Valle Camonica ed era organizzata in grandi recinti funerari in muratura che delimitavano spazi riservati a gruppi famigliari o collegiali. Le indagini archeologiche ne hanno individuati almeno sei, con dimensioni variabili da 40 a 150 mq.
L’alto numero di tombe (oltre 140 finora quelle scavate) dimostra la prolungata continuità d’uso dell’area, dal I al IV secolo d.C.
Le sepolture, a inumazione e a incinerazione, sono caratterizzate da ricchi corredi che mostrano la vivacità commerciale e culturale del territorio che, sin dalla seconda età del Ferro, gravitava verso la valle Camonica.
In età romana è molto probabile che Lovere e il suo territorio fossero all’interno dell’areale di competenza della Civitas Camunnorum (odierna Cividate Camuno), come suggerito da un’epigrafe del 23 d.C. conservata a Rogno con dedica a Druso, figlio di Tiberio, da parte della Civitas Camunnorum.

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Via Martinoli, Lovere. Infopoint Alto Lago d’Iseo, tel. 035 962178, info@iataltosebino.it