I corredi

Era usanza dei Romani porre all’interno delle tombe oggetti di corredo che accompagnavano i defunti nell’aldilà.

A Lovere le tombe maschili sono talvolta distinte dai caratteristici coltelli tipo Lovere in ferro e da bastoni in bronzo come elementi di potere e prestigio.

Nelle tombe femminili sono stati ritrovati strumenti per la tessitura, oggetti di ornamento, spesso anche molto preziosi in oro e argento con gemme incise. Tra questi, abbondanti i pendagli a lunula (crescente lunare) portati al collo e spesso impiegati quale amuleto-portafortuna infantile e femminile per la maternità.

I pendagli a lunula sono diffusissimi nel mondo romano fra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C., e si trovano anche oltr’alpe e in Valle Camonica fino al II secolo d.C. A Lovere ne sono emersi molti esempi, sia semplici che impreziositi da un disco centrale con elementi figurativi, in diversi casi Elios e Selene, personificazioni del Sole e la Luna, che probabilmente alludono al ciclo del tempo e alla fertilità.

Nelle tombe è talvolta presente anche il graffione, un particolare oggetto in ferro di dubbia interpretazione: una sorta di “forchettone” forse legato ai banchetti e ai rituali che accompagnavano la sepoltura.